Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

venerdì 9 maggio 2014

La Sicilia di Salvo

Ieri ho ricevuto una cartolina dall’amico Salvo. Sul fronte si vede la procace “Baccante Ambrosia”, così come appare nel mosaico della Villa Romana del Casale, presso Piazza Armerina; sul retro si legge: “Da qualche parte della Sicilia… un nettare ci avvolse, dolce come ambrosia…”. E poi, sparse qua e là, a corollario della scritta centrale, alcuni nomi per lo più femminili: Pamela, Mirella, Manila, Cecilia, Donato, Elena, Max, Lidia… E naturalmente Salvo.
Come molti sanno infatti, Salvo durante le vacanze di Pasqua si è regalato un viaggio straordinario nell’incanto della Sicilia. Partito da Roma con altri diciassette compagni, ha raggiunto Napoli a bordo di due furgoncini, e da qui, traghettando, ha messo piede sulla sponda di Palermo. Dopo una visita alla città e ai suoi dintorni, ecco che il viaggio (che sarebbe meglio chiamare periplo…) è cominciato, alla scoperta dell’isola: Monreale, Cefalù, Mondello, Segesta, San Vito Lo Capo (riserva naturale dello Zingaro), Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Selinunte, Agrigento, Piazza Armerina, Caltagirone, Ragusa, Modica, Noto, Siracusa, Taormina, Messina. Da qui poi l’allegra comitiva (peraltro non risparmiata dalla spaventevole sindrome di Tutankemen) ha attraversato lo stretto e ha cominciato la risalita verso nord, fino a tornare a Roma. Senza peraltro perdersi la fantastica Paestum.
Dev’essere stato davvero un viaggio pieno di scoperte e di avventure. Per non parlare poi dell’aspetto goliardico che sempre pervade esperienze come questa. Durante questi giorni infatti, Salvo mi ha inviato alcuni sms, e non credo che se ne avrà a male se ne pubblico uno su queste pagine: in fondo è la fotografia dell’atmosfera che egli e i suoi compagni di viaggio hanno vissuto in questi giorni:
“Che ciuca ieri sera…! Ero così sbronzo che ho suonato la batteria in un locale, mentre il pubblico, altrettanto sbronzo, cantava a squarciagola le canzoni di Battisti. Il mal di testa (e la vergogna) sta passando solo ora. Bleah…”.
In attesa di un suo resoconto dettagliato, con annesso relativo book fotografico, proviamo a sognare anche noi un bel viaggio in Sicilia, magari in bicicletta: mille chilometri alla scoperta di una delle terre più belle della nostra Italia. E Salvo naturalmente ci farà da “Cicerone”.

Nessun commento:

Posta un commento