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Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

lunedì 24 febbraio 2014

Arte contemporanea: questa incompresa

La cronaca degli ultimi giorni ci ha riservato davvero uno spettacolo poco edificante al livello politico, e i nostri stanchi sguardi hanno dovuto sorbirsi scene che, se non fossero tragiche per via della situazione economica e sociale in cui versa il nostro paese, sarebbero tutte da ridere. Dal “noi non andremo mai al Governo senza elezioni” al famoso “Enrico stai sereno”… è tutta un’enorme bruttura che obbliga a distogliere l’attenzione da ciò che capita ai piani alti. Per la serie “Gli ultimi giorni di Pompei”…! Eppure l’Italia è una grande nazione, ed è caratteristica delle grandi nazioni tirar fuori proprio nel momento più buio della propria storia una fiaccola che rischiari la notte. D’altra parte si sa, siamo pur sempre un popolo con una storia e una cultura millenaria alle spalle, e la bellezza (che come affermava Dostoevskij “salverà il mondo”) è ben radicata nel nostro DNA. E questa che vi stiamo per raccontare è per l’appunto una storia di cultura…! Qualche giorno fa, nella città di Bari, si è tenuta una mostra d’arte contemporanea dal titolo ‘Display Mediating Landscape’. Ecco come descrive l’evento uno dei curatori della mostra: «La dimensione della partecipazione e dello scambio fa da sfondo teorico all’intera iniziativa: che s’interroga sui cambiamenti nelle modalità di esposizione, in parallelo ai cambiamenti dei modi di comunicare e fare arte di una generazione “post-digitale”. Di qui la progettazione del grande display che attraversa la Sala, ridefinendone lo spazio: una struttura in legno multipla […] che accoglie i diversi contributi in modo non gerarchico. Superando cioè una logica autoriale, il tradizionale allestimento con basi o pareti che mettono in rilievo, isolandola, ogni singola opera. E creando invece un “paesaggio” unitario, un’unica grande installazione corale articolata in superfici dinamiche e microspazi da occupare, che mette le opere diversamente in relazione tra loro e con l’espositore, il pubblico, l’ambiente intorno…».
Non so voi, ma io di fronte a tali parole mi sento un po’ come Alberto Sordi in visita alla ‘Biennale di Venezia’ (Vacanze intelligenti, 1978). Ma andiamo oltre. La mostra comincia, il pubblico c’è, gli organizzatori sono soddisfatti. Termina la giornata e chiudono i battenti. Ed è a questo punto che interviene la protagonista di questa vicenda. Lei si chiama Anna Macchi ed è un’addetta alle pulizie. I suoi datori di lavoro la descrivono come una lavoratrice onesta e meticolosa. Anna, il mattino successivo, entra nella sala dove troneggia la “struttura in legno multipla”, e si accorge con orrore che c’è bisogno del suo pronto e risoluto intervento: «Sono andata ad aprire e ho visto questo casino…! Cartoni a terra, bottiglie di birra sopra i cartoni… insomma, stava il bordello. Allora io ho preso tutti i cartoni e li ho messi fuori dal cancello con la busta dell’immondizia. Poi è passato il camion dell’immondizia e ho chiesto: “Per favore, me li prendete che non ce la faccio, sono cartoni grandi…” […]. Poi sono andata per pulire e ho visto caffè a terra buttati, biscotti, birre a terra buttate…! Che dovevo fare, lasciare a terra sporco? E così l’ho pulito: non sono una persona che lascia sporco e me ne vado».
Come si è appreso successivamente dalle divertite cronache locali, in realtà quei cartoni stracciati e quel “bordello”, erano delle opere d’arte, o meglio, come si usa dire di questi tempi, delle “installazioni” realizzate con carta di giornale, cartoni e biscotti (sbriciolati). Valore stimato? Tra i 10 e i 12mila euro.
Il giornalista de La Repubblica - Bari, autore dell’intervista chiede ancora ad Anna: «Come ti senti ora? Triste, pentita?» E lei: «Triste sì, ma pentita no: non ho fatto niente di male. Sono loro che devono capire: io, una donna delle pulizie, devo trovare il casino che fanno loro […], dovevano avvisare…, no che lasciano tutto in mezzo… e poi la stronza sono io che deve andare a pulire…!».
L’episodio peraltro fa il paio con ciò che è accaduto una decina di giorni fa al Museo d’arte di Ravenna, dove un operaio ha stuccato per errore un foro dipinto dallo street artist riminese Eron. Anche in questo caso si trattava di un’opera d’arte, ovviamente: uno specchio, adagiato sul pavimento come se fosse caduto, e un buco da chiodo nella parete. Il sagace e coscenzioso operaio, di fronte a quest’altro “bordello”, come dice giustamente Anna, si è armato di stucco e spatola, e via una bella otturazione…!
Dio mio cosa avrei dato per essere presente al momento del rinvenimento del misfatto…! Artisti e organizzatori, che così, all’improvviso, si accorgono che queste meravigliose opere d’arte si sono volatilizzate…! Sono sicuro che non ce l’avrei fatta a restare serio…!
La faccenda in effetti è talmente ridicola che non la si riesce ad affrontare con il dovuto spirito critico: uhè ragazzi…, qui siamo di fronte alla perdita di inestimabili capolavori…! Ecco, a parte l’ironia, io rimango sempre più perplesso di fronte alle nuove forme che assume l’arte dei nostri tempi: non le capisco, non le apprezzo ed anzi, per dirla tutta, mi disgustano profondamente. Dicono gli esperti che l’arte contemporanea interpreta e interagisce con l’ambiente circostante: ed in effetti, tanta e tale è stata l’interazione, che la povera Anna ha scambiato quelle meravigliose opere d’arte per del pattume lasciato in giro alla rinfusa. Da questo punto di vista, l’obiettivo è stato pienamente centrato.
Lo confesso: di fronte a cotanta perdita per l’Umanità, al cospetto della distruzione di questa grandiosa arte contemporanea, sono scoppiato a ridere ed ho provato una grande gioia…! Finalmente qualcuno che ha reso fisicamente ciò che penso di questo genere di arte. Grazie Anna.

P.S. Ma se invece di tanti esimi esperti…, al Ministero della Cultura ci mettessimo Anna?

Fonte: http://video.repubblica.it/edizione/bari/butta-le-opere-scambiate-per-rifiuti-pentita-no-ho-fatto-il-mio-lavoro/156618/155110

Guarda anche: https://www.youtube.com/watch?v=OfsJAgaY62E

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