Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

giovedì 7 novembre 2013

Storie di ordinaria modernità…

Ricevo e pubblico:
“Santo cielo è pazzesco, sono ancora sul tram…! A volte mi chiedo se non sia meglio che lasci questa città e me ne vada. Stare a Roma è diventato veramente difficile. Senti che Odissea: vado per prendere il tram numero 5, ma c’è talmente tanta gente che vi rinuncio. Allora opto per la metropolitana, così scendo nel sottosuolo, ma che accade? Un fiume di stronzi in attesa sulla banchina, scene da far west con assalto selvaggio alla diligenza in arrivo. In questi frangenti non ci sono più regole, niente più misericordia per nessuno…! Lascio passare ben tre treni (stracolmi) sperando che al quarto ci sia spazio sufficiente per non viaggiare come una sardina in scatola: seee…, col cavolo! Manco pe’ gnente…! Allora mollo e torno in superficie per prendere quel fottuto tram cui avevo rinunciato. Sicché sono ancora qua sopra: con la sgradevole sensazione che qualche vicino di posto abbia dato sfogo alla sua incontrollabile esuberanza intestinale. Ho perso tantissimo tempo. Pensa che con 100mila euro posso prendere un villino nei pressi di Bracciano: se solo avessi il coraggio di andarmene…! Nun j ‘a faccio ppiù…!”.

1 commento:

  1. Complimenti per le integrazioni al sms, veramente azzeccate. Ma lo sai che se solo riuscissi a decidermi, se solo trovassi il coraggio di lasciare questa città, potrei davvero prendere una bella casa? Ma il punto è che dovrei cambiare totalmente vita e questo è difficile. Forse un giorno ci riuscirò pure, magari quando andrò in pensione, ma per il momento non ci riesco, voglio stare a contatto con il luogo dove si svolge l'attività politica del governo centrale, il luogo nevralgico per tutto ciò che concerne le attività politiche, sociali, culturali, turistiche… Questa è la ragione autentica per cui non riesco a sganciarmi da Roma. Però, credimi, prenotare una visita specialistica, viaggiare sui mezzi pubblici, recarsi all’ufficio postale, mettersi in fila nei supermercati è ormai quasi impossibile, senza alcuna esagerazione. Io non me la sento di andarmene, ma il guaio è che vivere in questo modo disagevole è deleterio per la salute… (Alessandro).

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