Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

martedì 18 settembre 2012

L'ALTA VIA dei 2000

A fine giugno parto per San Pellegrino in Alpe, da dove inizierà un trekking lungo l’Appennino tosco-emiliano. Nel gruppo ci sono, a parte la meravigliosa Giovannella, tre personaggi particolari. Andrea la guida li ha definiti “Il buono, il brutto e il cattivo”. Il primo è un buon camminatore di Livorno, di una bontà disarmante; il secondo è un trasvolatore di Bresso, con una barba da “uomo-lupo” e una simpatia paciosa e coinvolgente; il terzo è una delle persone più cattive mai viste in vita mia: dice male di tutto e di tutti, è rancoroso come un nano e sta sempre sul collo dell’Uomo Lupo, angariandolo come una mosca tze-tze.
Partendo dal rifugio Pradaccio giungiamo al rifugio Battisti, gestito dalla bella Mascia, di cui Andrea la guida s’innamora subito (non ricambiato purtroppo). Lungo la via incontriamo un vecchio logorroico che sostiene di essere un grande artista. A me in realtà sembra solo un grande rompicoglioni. Per liberarcene siamo quasi costretti a prenderlo a badilate. La cena è abbondante e succulenta, ma all’Uomo Lupo non basta: “Mascia, non è che per caso c’hai di là in dispensa la Nutella?”. Morale le fa fuori il barattolo. Il giorno dopo, tra scenari che non hanno da invidiare nulla alle Alpi, si sale sul Monte Prado (2.054 mt.) e si ridiscende al rifugio Isera. Da qui in auto si ritorna al Pradaccio, dove nel pomeriggio ci si congeda. Salvo imprevisti…! Infatti giunto alla macchina provo a metterla in moto, ma non parte. Mi ci vorranno due giorni di avventura per riuscire ad averla a disposizione. Poco male, l’ospitalità di Giovannella fa dimenticare ogni preoccupazione.

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