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Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

martedì 6 settembre 2011

Paesini liguri di Ponente dalla nuova vita

Ci sono  alcuni paesini in Liguria che mi piacerebbe visitare. Sono luoghi pittoreschi, colorati, con una nuova vita da raccontare.
Sarebbe bello collegarli tutti con un cammino, ma chi è già stato a camminare nella Liguria meno turistica sa già che i sentieri che una volta collegavano i paesi, i terrazzamenti e gli uliveti, ora sono intricati di rovi, disseminati di pietre in bilico che fanno perdere l'equilibrio, coperti da una vegetazione disordinata che può nascondere profonde buche. Nonostante tutto mi piacerebbe avere il tempo per ripercorrere le vie antiche, passare da un borgo all'altro camminando, con il mare sempre all'orizzonte.

Non dimenticando Valloria, ormai familiare e nota per le porte che i propietari hanno fatto dipingere come fossero tele di pittori, visiterei Triora, il paese delle streghe. Già conosciuto dal turismo, è così nominato perchè tra il 1587-1589 ci fu un processo alle streghe che vide coinvolte alcune donne di Triora e che culminò con cinque condanne a morte. http://www.triora.org/
Da Triora scenderei a Bussana Vecchia, un paese distrutto dal terremoto più di un secolo fa, nel 1887, rinato negli anni Sessanta quando un gruppo di artisti lo scelse come luogo del proprio lavoro. Cominciò allora ad attrarre i turisti più curiosi. E' buffo trovare scritto su wikipedia che esiste tuttora una lotta degli artisti residenti contro lo Stato per vedere riconosciute per usucapione le case da loro ristrutturate.
 
Andando verso ovest risalirei fino al villaggio medievale di Torri Superiore, un luogo riabitato dal 1993. Si tratta di un villaggio in gran parte restaurato ed ora aperto all’ecoturismo, con corsi, incontri, programmi di educazione ambientale e una struttura ricettiva per soggiorni e vacanze.

Tutti questi paesini distano un'ora di auto l'uno dall'altro, ma tante e tante ore di cammino che forse nessuno farà mai. Ma è bello anche solo immaginarle.

"Quando posso,io cerco la Liguria interna,quella vera scabra essenziale,con crete crepate e avarissime,e brevi riquadri ortivi,e cocci di bottiglia sulle muraglie,a difesa;
una Liguria piena di ruvidi dolcezze,come una roca pecoraccia da macello,cui bisogna guardare negli occhi per scoprirvi una tristezza mite da darti le lacrime.
Qui un’umana caparbia che aggredisce la natura terrazzandola fino ad altezze insospettate per coltivarvi l’ulivo e la vite più in basso,più su un pugno di frumento avarissimo,e in alto il prato per la fienagione estiva;
qui la coltivazione della terra che s’affida,per necessità ambientali,a primitivi mezzi:l’aratro a bue,la zappa,lo stretto falcetto per stanare le male erbe fra pietra e pietra;qui l’aspetto stesso della severa natura hanno qualcosa di disperato che nessuna legge economica mi pare possa giustificare.
E non trovo,allora,che una vecchia frase un po retorica (ma forse solo per l’abuso fattone): amore religioso alla terra."
Cassinelli, Corriere della Liguria, 12 febbraio 1956

2 commenti:

  1. E' bellissimo questo pezzo Lau, davvero interessante, soprattutto pensando che è stato scritto nel '56 ed è tutto come allora, più o meno. La Liguria dell'entroterra è una rarità per pochi, forse per questo è ancora più bella. Un giorno lo faremo quel cammino, magari in primavera.

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  2. metto qui il link alla bozza della mappa:
    http://maps.google.it/maps/ms?msid=206355455326924829884.0004acbab4f79026cc363&msa=0&ll=43.980958,8.0159&spn=0.755951,1.783905

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